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Cosa ci sarà nel futuro di Davies?

Wednesday, 21 October 2020 11:31 GMT

Il gallese rivela di non aver ricevuto risposta a delle telefonate fatte e in merito al suo addio con Ducati dice che è impossibile non prendere la questione sul personale.

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2020 è arrivato alla conclusione ma tutti si chiedono: cosa succederà a Chaz Davies? Per la seconda volta è arrivato terzo in classifica. Il gallese non continuerà il suo rapporto con il team ARUBA.IT Ducati dato che al suo posto arriverà Michael Ruben Rinaldi. Nel 2021 non guiderà una moto ufficiale: secondo lui questa è una condizione fondamentale per puntare al titolo. Quali sono le ipotesi possibili?

Sabato pomeriggio dopo Gara 1 Davies ha dato qualche chiarimento sul suo futuro: “Se ho qualcosa per le mani? No. Se c’è qualcosa di cui si parla? Sì. Immaginatevi di stare seduto dove sono seduto io e avere la sensazione di non poter lottare per il mondiale e di non avere intorno a te il totale sostegno di chi ti circonda. Parti già con una scusa. Non sto dicendo che sarà questa la situazione ma se non fai parte di un team ufficiale automaticamente non hai il pieno sostegno”.

In questa categoria ci sono tanti piloti Ducati disponibili; tutti i team Indipendenti devono ancora arrivare alle firme in vista del 2021 e tra questi c’è anche il Team GOELEVEN che in questa stagione ha vinto il titolo come miglior squadra privata. Davies ha detto: “Al momento non ci sono ipotesi concrete”.

Uno dei posti migliori ancora liberi è quello del team Ten Kate Racing Yamaha con cui Loris Baz non ha ancora rinnovato. C’è anche la conferma di un secondo team BMW ma Davies a riguardo è abbastanza scettico.

“Sì e no,” ha risposto a chi gli ha chiesto se ci siano stati dei contatti tra lui e BMW. “Ovviamente mi sono interessato dato che ormai sono fuori da Ducati ma nessuno mi ha risposto. Significa che non mi vogliono”, ha concluso.

In merito al suo addio con Ducati, Davies non si è tirato indietro e ha detto che da parte della Casa di Borgo Panigale nessuno gli ha dato una ragione valida: “A essere onesto è andata così e quindi bisogna leggere tra le righe. L’unica cosa di cui ha parlato Luigi Dall’Igna è stata la Superpole che ammetto sia stata un mio punto debole. Però avrei anche preso in considerazione che abbiamo raggiunto una certa stabilità con la moto e il pacchetto. Ho la sensazione che non ci sia molto da cambiare e quindi penso che ora siamo messi meglio per lavorare su uno specifico setup per la qualifica. È impossibile non prendere questa decisione sul personale. Fa male, fa parecchio male in questo momento”.

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